La storia della Cascina Biblioteca
L’origine della Cascina Biblioteca si perde nella notte dei tempi. Il primo documento storico certamente attribuibile ad essa risale alla metà del 1500, ma possiamo affermare con relativa sicurezza che la fondazione sia avvenuta attorno al 1200, probabilmente ad opera dei frati Umiliati, un ordine monastico specializzato nella produzione della lana che si distinse, insieme a quello dei Cistercensi, nei lavori di bonifica e nella colonizzazione dei terreni intorno a Milano.
Alla fine del ‘200 esisteva una “Grangia di S. Gregorio”, ossia una comunità agricola costituita da varie cascine e mulini, gran parte dei quali ancora esistenti. Questi possedimenti rimasero uniti nel corso dei secoli fino a che, per varie vie, entrarono a far parte del patrimonio fondiario dell’Ospedale Maggiore di Milano, vastissimo grazie alle donazioni.


All’inizio del 1600 il nuovo vescovo di Milano, Federico Borromeo, si innamora della Cascina e la acquista per vivere lontano dalla città in espansione. Il vescovo lascerà il possedimento in eredità alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, da lui stessa fondata, e da questo momento questa cascina prenderà il nome di Cascina Biblioteca.
Successivamente, i terreni sono dati in affitto a diverse famiglie di agricoltori e a partire dal 1800 è la famiglia Bossi che continua a gestire le attività agricola con costanza e impegno. Nel 1941, quasi in guerra, gli amministratori della Cascina prendono atto che servono soldi e la terra si fa prima a venderla che a coltivarla.
La storia del 1900

La Cascina, che dopo la guerra si trovava in uno stato di abbandono e di degrado, insieme ad un fondo circostante di 13 ettari, venne acquistata dal Comune di Milano. Nel corso del decennio successivo il Comune effettuò una ristrutturazione dell’intera Cascina seguendo i criteri costruttivi di quegli anni (poco sensibili al rispetto del valore storico dei fabbricati agricoli ed alla conservazione delle loro caratteristiche storiche).

Alla fine degli anni ’80 e ’90, intorno alla Cascina Biblioteca si svilupparono molteplici interessi, tutti rivolti a migliorare la qualità della vita delle persone con fragilità. In particolare, nel 1984 nacque la cooperativa Spazio Aperto, fondata da un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità, insieme ad alcuni operatori, volontari e obiettori di coscienza dei centri frequentati dai ragazzi disabili. Questo diede origine alla nascita de Il Fontanile, cooperativa di tipo A di servizi alla persona nata per offrire risposte ai bisogni delle persone con disabilità.
Negli anni ’90 i progetti aumentarono e il 24 novembre 1995 nacque Viridalia, cooperativa di tipo B dedicata all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate nell’ambito della manutenzione del verde.

Nel 2005 il Comune di Milano ha accolto un Progetto presentato da ANFFAS e condiviso da Idea Vita, Il Fontanile, Viridalia da realizzare negli spazi della Cascina ancora non utilizzati ed ha concesso in affitto ad ANFFAS anche il lato Sud della Cascina. Alle 4 organizzazioni, accomunate dallo stesso obiettivo di valorizzazione delle capacità residue delle persone con disabilità e di creare opportunità di inclusione nella vita sociale si è poi unito il Consorzio SiR che gestisce il Centro di Formazione Professionale. Sì è poi unito il Rotary di San Donato, sostenitore storico della Cascina Biblioteca.
La Cascina ha assunto piano piano la sua configurazione attuale. L’idea della fusione nasce dalla volontà di crescere, di divenire una Cooperativa ad oggetto plurimo e in questo modo di ritornare alle origini, perché inizialmente non esisteva la distinzione tra cooperative A e B nella storia delle cooperative sociali in Italia. La Cooperativa Cascina Biblioteca nasce ufficialmente il 4 dicembre del 2013.

Il Comune di Milano affittò i lati Nord ed Est della Cascina ad ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale) con dotazione dei terreni circostanti. Le iniziative che Anffas avviò in quegli anni in Cascina furono molte: l’ organizzazione di attività di tempo libero per persone con disabilità, l’ apertura di corsi di formazione professionale per persone con disabilità lieve, attività di ippoterapia, la creazione di un Centro Sperimentale Agricolo per accogliere persone con disabilità ed affidare loro mansioni di manutenzione del verde e di accudimento dei cavalli, attività di carattere ergoterapeutico, efficaci per favorire l’inclusione sociale.

Le opportunità offerte dagli spazi della Cascina e la sua vicinanza alla città hanno suggerito ai soggetti ivi presenti (Anffas, Fondazione Idea Vita, Il Fontanile, Viridalia) di individuare un “Sistema Cascina” come progetto unitario ed armonico che fosse in grado di offrire nuove opportunità di inclusione sociale a persone fragili, nel rispetto di una armonia ambientale. Sono state realizzate, rispettando le caratteristiche strutturali, architettoniche e storiche, opere per dare un’adeguata sistemazione alle scuderie, per aprire una City farm e per realizzare nuove costruzioni per ricoverare attrezzi e mezzi agricoli.

Oggi Cascina Biblioteca è un punto di riferimento importante per il territorio, una cascina a due passi dalla città, che ha saputo mantenere la vocazione agricola del passato e quella sociale dello scorso secolo.
Un luogo inclusivo che offre servizi a cittadini e famiglie, grazie alle organizzazioni presenti che creano ogni giorno opportunità per persone fragili grazie ad inserimenti ed inclusione lavorativa, ad un centro di formazione professionale, a campi coltivati in cui lavorano persone svantaggiate, ad una bottega di prodotti biologici, ad un Vagone Bar Sociale che permette tirocini a ragazzi fragili e organizza eventi culturali e musicali. E non solo …

L'orientamento
Le cascine erano i satelliti produttivi della città al di fuori delle mura e Cascina Biblioteca è un insediamento tipico della Pianura Padana; era una vera fabbrica agricola che bonificava e rendeva produttive le campagne.
L’orientamento, nord ovest-sud est, era secondo la centuriazione romana perché la cascina e i campi potessero ottenere il massimo soleggiamento e quindi il massimo calore per la porzione in cui vivevano i signori; allo stesso tempo, questo garantiva la massima esposizione alla luce per i campi coltivati.
La centuriazione romana è un sistema antichissimo inventato dai romani, che prevedeva la divisione del territorio agricolo attraverso la costruzione di una strada principale e strade minori parallele ad essa e ad una distanza fissa. Questa tipologia di organizzazione è stata utilizzata per massimizzare la produttività e la funzionalità delle cascine e dei suoi annessi. Oggi però qualcosa è cambiato….

Cos'è cambiato?
Le cascine non erano fabbriche agricole fuori le mura scollegate dalla città, in quanto mantenevano intensi rapporti di scambio con la metropoli.
Man mano che la città cresceva, riempiva gli spazi della campagna fino ad inglobare le cascine all’interno del tessuto urbano. Con l’aumento della popolazione e una maggiore facilità e velocità dei trasporti, le grandi città e la stessa Milano hanno conseguentemente aumentato l’importazione dei prodotti ortofrutticoli di provenienza lontana ed estera, a discapito delle cascine nelle campagne circostanti che hanno cessato la loro produzione. La metropoli, quindi, si è staccata dalla campagna e il suo sviluppo non è più avvenuto in relazione al territorio agricolo, ma tenendo conto della velocità dei trasporti e delle vie di comunicazione e collegamento tra loro.
E’ possibile notare, infatti, come l’orientamento delle nuove strade sia svincolato dal vecchio orientamento agricolo e produttivo di Cascina Biblioteca e di tutte le cascine del territorio milanese, in quanto si perde interesse per la produttività e l’agricoltura. I campi e le cascine sono tutte parallele tra loro e con esposizione nord-ovest, sud-est, mentre la tangenziale e le altre grandi strade si orientano secondo le esigenze della città, disgiunte dalla campagna. Oggi sono le reti viarie e le strade che impongono la forma al territorio!