Gli ungulati: capre, pecore, cavalli e asini

Gli ungulati sono mammiferi che camminano appoggiando il proprio peso sulla punta delle dita, nello specifico sulle unghie che, con il tempo, sono diventate resistenti e dure per proteggersi dall’usura. Noi li chiamiamo zoccoli. In alcune specie le unghie si sono fuse in un unico grosso zoccolo, in altre specie sono presenti un numero pari di unghie.

Le capre

Le capre sono animali intelligenti, vivaci e curiosi; sono inoltre molto sensibili e pare che riescano a percepire le intenzioni degli uomini e di conseguenza di comunicare con essi meglio di cani e gatti! Se si spaventano diventano molto timorose ma in alcune occasioni sanno essere anche molto combattive. Sono robuste, vivono benissimo anche in zone selvagge, mangiamo erba ma anche foglie secche. Vengono allevate dall’uomo per produrre latte, carne (soprattutto quella tenera dei capretti) e in Africa e in Asia anche per produrre lana e pelli. Il loro latte è molto nutriente ma leggero e digeribile rispetto a quello delle mucche, perfetto per bambini e anziani. I formaggi ricavati dalla lavorazione del latte sono molto saporiti.

Le pecore

Le pecore appartengono alla famiglia degli ovini e sono animali con una taglia ridotta, che si cibano di foraggio e si adattano a condizioni ambientali molto diverse. Sono agili, resistenti ma anche sensibili. Secondo alcuni studi scientifici le pecore possono ricordare i volti di 50 simili per almeno due anni e sono in grado di distinguere un viso umano triste e arrabbiato da un sorriso, scegliendo chiaramente il viso felice! Riescono anche a stabilire relazioni di amicizia con altri animali e con l’uomo. La memoria gli permette di apprendere piccoli comandi e ripeterli.

Quando parliamo di pecora ci riferiamo alla femmina, mentre il maschio si chiama montone o ariete; il cucciolo invece si chiama agnello. Se allevate, le pecore producono latte, che viene trasformato in formaggi gustosi e lana.

I cavalli

I cavalli sono mammiferi di taglia piuttosto grande e hanno una storia molto antica, infatti i primi esemplari furono quelli asiatici nel 5000 a.C., in Europa arrivarono nel 3000 a.C. Sono animali domestici e, per loro natura, vivono in branchi, in cui si abituano a relazionarsi con i propri simili e a creare legami forti, anche con l’uomo. Hanno bisogno di correre e sentirsi liberi di muoversi; sono intelligenti e socievoli e vengono usati anche nella pet therapy (qui in Cascina Biblioteca ci sono lezioni di ippoterapia per le persone con disabilità). Per comunicare con loro è importante usare la voce e accarezzarli. Qualche curiosità? I denti dei cavalli crescono per tutta la loro vita; per stabilire la loro età basta osservare quanto sono usurati i denti davanti, ossia gli incisivi! Ogni singolo orecchio possiede 16 muscoli e possono muovere le orecchie di 180°!

In cascina abbiamo anche un pony, un cavallo che misura al garrese meno di 149 cm. I pony sono più forti e resistenti dei cavalli, hanno i crini più folti e spessi perché hanno bisogno di maggiore protezione dalle fredde temperature e hanno zoccoli più piccoli ma più duri e resistenti.

Gli asini

Sei testardo come un mulo! Quante volte lo abbiamo sentito? E invece no, l’asino non è affatto cocciuto, stupido, né tantomeno pigro. È invece un animale intelligente, paziente e lento. Quando in strada si ferma, è perché ha intuito che c’è un pericolo e sta riflettendo e decidendo bene dove mettere gli zoccoli. E’ socievole, affettuoso e ama stare in compagnia di altri asini ma anche di altri animali. Non lasciatelo solo, sarebbe triste! Non è pigro perché lavora in modo instancabile e non è stupido: ha una memoria eccezionale, non dimentica ciò che ha imparato, animali che ha conosciuto o la strada di casa anche se sono passati 10 anni.

Gli asini sono anche coraggiosi! Se sono in difficoltà e attaccati da predatori, gli asini attaccano in gruppo scalciando e usando i denti con temibili morsi! Le sue orecchie sono lunghe e sproporzionate perché adatte a disperdere il calore, retaggio di un adattamento al clima del deserto in cui l’asino viveva. Inoltre attraverso la loro posizione possiamo capire il loro stato d’animo: se le orecchie sono a penzoloni, è tranquillo; se sono dritte è curioso o è in allerta; se sono laterali e abbassate ha paura; se sono abbassate all’indietro ha paura ed è aggressivo!

I maiali

Anche i maiali sono ungulati e sono una varietà di cinghiale che è stata addomesticata fin dai tempi più antichi. Vengono allevati in gruppo e il loro allevamento è piuttosto semplice: si adattano facilmente agli ambienti, sono onnivori e bevono tanta acqua, circa 10 litri al giorno.

Ti hanno mai detto quando ti sei sporcato le mani o hai sbriciolato a terra “sei un maiale!”? Si pensa comunemente che i maiali siano animali sporchi ma non è affatto così! Si rotolano nelle pozze di acqua e fango per eliminare i parassiti e mantenere morbida la pelle! Inoltre trovano un posto specifico per i bisogni lontano dalla zona di riposo e alimentazione, proprio come i loro parenti selvatici: i cinghiali.

I maiali sono animali estremamente intelligenti ed emotivi! Per appurare che hanno una coscienza di sé, gli scienziati hanno utilizzato il test dello specchio. Disegnando una macchia colorata sulla fronte dell’animale e messo davanti ad uno specchio, il maiale riesce a capire che lo specchio riflette la sua immagine e inizierà a eliminare la macchia strusciandosi. Il test è stato superato da molte specie animali delle quali possiamo dire che hanno una coscienza di sé come gli scimpanzé, le gazze e i corvi imperiali e gli elefanti!

Ricordate la favola sulle capre scritta da Esopo?

Due capre si incontrarono ai due lati di un crepaccio, che poteva essere superato solo passando sopra un tronco caduto, che lo attraversava da un lato all’altro. Il tronco era molto sottile e sarebbe potuta passare solo una capra per volta. Le due capre, però, erano così testarde ed ostinate che nessuna delle due aveva intenzione di far passare l’altra per prima. Si incontrarono a metà del ponte e iniziarono a colpirsi con le corna per passare. E così, caddero tutte e due nel torrente in fondo al crepaccio. Cosa ci insegna questa favola? Che le capre sanno essere molto testarde e che a volte è meglio ascoltare gli altri e accontentarli, piuttosto che pagare conseguenze molto negative!