Gli ungulati: capre, pecore, cavalli e asini
Le capre
Le pecore
Quando parliamo di pecora ci riferiamo alla femmina, mentre il maschio si chiama montone o ariete; il cucciolo invece si chiama agnello. Se allevate, le pecore producono latte, che viene trasformato in formaggi gustosi e lana.
I cavalli
In cascina abbiamo anche un pony, un cavallo che misura al garrese meno di 149 cm. I pony sono più forti e resistenti dei cavalli, hanno i crini più folti e spessi perché hanno bisogno di maggiore protezione dalle fredde temperature e hanno zoccoli più piccoli ma più duri e resistenti.
Gli asini
Gli asini sono anche coraggiosi! Se sono in difficoltà e attaccati da predatori, gli asini attaccano in gruppo scalciando e usando i denti con temibili morsi! Le sue orecchie sono lunghe e sproporzionate perché adatte a disperdere il calore, retaggio di un adattamento al clima del deserto in cui l’asino viveva. Inoltre attraverso la loro posizione possiamo capire il loro stato d’animo: se le orecchie sono a penzoloni, è tranquillo; se sono dritte è curioso o è in allerta; se sono laterali e abbassate ha paura; se sono abbassate all’indietro ha paura ed è aggressivo!
I maiali
Ti hanno mai detto quando ti sei sporcato le mani o hai sbriciolato a terra “sei un maiale!”? Si pensa comunemente che i maiali siano animali sporchi ma non è affatto così! Si rotolano nelle pozze di acqua e fango per eliminare i parassiti e mantenere morbida la pelle! Inoltre trovano un posto specifico per i bisogni lontano dalla zona di riposo e alimentazione, proprio come i loro parenti selvatici: i cinghiali.
I maiali sono animali estremamente intelligenti ed emotivi! Per appurare che hanno una coscienza di sé, gli scienziati hanno utilizzato il test dello specchio. Disegnando una macchia colorata sulla fronte dell’animale e messo davanti ad uno specchio, il maiale riesce a capire che lo specchio riflette la sua immagine e inizierà a eliminare la macchia strusciandosi. Il test è stato superato da molte specie animali delle quali possiamo dire che hanno una coscienza di sé come gli scimpanzé, le gazze e i corvi imperiali e gli elefanti!
Ricordate la favola sulle capre scritta da Esopo?
Due capre si incontrarono ai due lati di un crepaccio, che poteva essere superato solo passando sopra un tronco caduto, che lo attraversava da un lato all’altro. Il tronco era molto sottile e sarebbe potuta passare solo una capra per volta. Le due capre, però, erano così testarde ed ostinate che nessuna delle due aveva intenzione di far passare l’altra per prima. Si incontrarono a metà del ponte e iniziarono a colpirsi con le corna per passare. E così, caddero tutte e due nel torrente in fondo al crepaccio. Cosa ci insegna questa favola? Che le capre sanno essere molto testarde e che a volte è meglio ascoltare gli altri e accontentarli, piuttosto che pagare conseguenze molto negative!