Volatili, mammiferi e non solo …

In Cascina Biblioteca e in Cascina Nibai sono presenti diversi animali addomesticati: ci sono i mammiferi come i cavalli, gli asini, i maiali e capre e pecore; accanto a loro ci sono i volatili come le galline e i tacchini.

Non mancano gli animali selvatici, a partire dagli innumerevoli insetti, fino alle volpi o ai volatili che troviamo nei campi intorno alle cascine e che vivono in libertà nelle siepi, nelle tane che costruiscono sotto terra, in un’ecosistema che va preservato per proteggerli.

La domesticazione

L’Homo sapiens è sempre stato un nomade, un girovago per il mondo in cerca di terre nuove e risorse da sfruttare. Con l’ultima grande glaciazione (16.000-14.000 a.C) si sciolsero i ponti di ghiaccio che univano le terre emerse, che si trovarono conseguentemente divise da chilometri di acqua e questo evento spinse i nostri antenati a diventare più stabili. Il miglioramento delle condizioni climatiche, favorevoli per una esplosione delle risorse naturali e una maggiore disponibilità di esse per l’uomo, lo portò ulteriormente ad un cambiamento del comportamento, ovvero ad una stabilizzazione in un territorio e all’organizzazione di strutture sociali che diede vita al passaggio da un’“economia di sussistenza” (prelevare risorse per sopravvivere) alla produzione più organizzata.

La domesticazione degli animali fu una delle conseguenze della vita sedentaria, perché permetteva di avere cibo e materiale per fabbricare vestiti, utensili ma anche per coltivare le piante e lavorare i terreni.

10.000 anni fa, con l’origine delle prime pratiche agricole l’uomo iniziò a selezionare a proprio vantaggio le popolazioni selvatiche di ungulati come mucche, maiali, pecore e, in un secondo momento, anche i cavalli (3.500-4.000 anni fa).

E' un insetto? Che orrore!

Quale è la classe che rappresenta il più grande raggruppamento di animali sulla Terra? Gli insetti o Entomi (Insecta Linnaeus, 1758). Come distinguere se lo strano animale che abbiamo di fronte è un insetto?

Identifichiamone il corpo, generalmente suddiviso in tre parti distinte (capo, torace, addome) sul quale sono presenti antenne, zampe e all’occorrenza ali. Contiamo le zampe: attenzione!! Se sono 8 non è un insetto ma probabilmente un aracnide (ragno, scorpione…); se sono 6, ossia 3 coppie siamo certi di trovarci di fronte ad un insetto.

 

Gli insetti sono brutti e dannosi! E' vero?

Questo è ciò che dicono spesso le persone e sicuramente la dannosità è l’aspetto più evidente associato a questa classe animale. Alcuni insetti sono dannosi perché attaccano le derrate alimentari, distruggendole e velocizzandone la decomposizione, come la mosca mediterranea della frutta; altri, detti xilofagi, si cibano del legno come le termiti e i coleotteri (tarli). Altri ancora sono parassiti che attaccano uccelli e mammiferi provocandone infezioni microbiche, in quanto vettori di virus e microrganismi patogeni!

Fortunatamente l’uomo ha scoperto l’utilità di molte altre specie di insetti, rendendoli organismi ausiliari. Ma cosa significa? Alcuni insetti sono utilizzati in agricoltura biologica come controllo naturale di altri artropodi o insetti dannosi e addirittura altri svolgono naturalmente un’azione biologica sulle piante infestanti (insetti fitofagi).

Vogliamo non ricordare il ruolo fondamentale che gli insetti dell’ordine dei Ditteri e Imenotteri hanno nella fruttificazione di molte specie agrarie e dell’impollinazione?